Rassegna Organistica «GJGJ MORET»
XXII edizione
16 settembre 2017

Gaetano Magarelli, organo

 

B. Pasquini (1637-1710)

Tastata, Per Milone

J. K. Kerll (1627-1693) Ciaccona

Scarramuzza

A. Scarlatti (1660-1725) Sonata in Fa

Adagio Allegro Grave Presto

A. M. Tasso (sec. XVIII)

Sonata con flauti

 

Anonimo (sec. XVII)

Suite cortesana n. 3

Pasacalles Alemanda Zarabanda Las Folìas

G. F. Händel (1685-1759)

Sonata [in C]

D. Scarlatti (1685-1757)

Sonata K. 31, Allegro

Sonata K. 32, Aria

D. Zipoli (1688-1726)

All’Elevazione [II]

G. Valeri (1760-1822)

Sonata IX

Sonata X

L. De Rossi (1720-1794)

Sonata I

B. Pasquini

Variazioni per il paggio Todesco

 

Gaetano Magarelli, nato a Molfetta (Ba), è diplomato in Pianoforte, Organo e Clavicembalo. Ha studiato Organo presso la Facoltà di Musica dell’Accademia delle Arti di Utrecht (Olanda) nella classe di Bernard Winsemius. Ha pubblicato alcuni saggi sull’arte organaria della scuola napoletana, dedicandosi anche all’analisi dei codici liturgici notati degli archivi pugliesi. Ha collaborato con la FE.N.I.A.R.CO., in qualità di organista e continuista, per le tournée estive ed invernali del “Coro Giovanile Italiano (2004-2006). Svolge la sua attività concertistica (da solista e con ensemble vocali e strumentali) per varie rassegne e festival. Ha al suo attivo alcune incisioni discografiche tra cui, in collaborazione con Francesco Di Lernia, i CD editati da “La Bottega Discantica” e “Digressione Music” per la valorizzazione del repertorio organistico di scuola napoletana e del patrimonio storico dell’organaria pugliese. Dal 2007 è Organista e Maestro di Cappella della Cattedrale di Molfetta, nonché membro della Commissione Diocesana di Arte Sacra (settore Organi Storici).

 

L’Organo del Duomo di Venzone

Opera 302 di Gaetano Callido, datato 1792, è la più grande realizzazione in Friuli, e l’unica a 12 piedi, del famoso organaro veneziano. Uscito quasi indenne dal terremoto del 6 maggio ’76 e subito smontato dalla Ditta “Cav. Francesco Zanin” di Gustavo Zanin di Codroipo, il prestigioso strumento musicale è stato dalla stessa riportato al primitivo “splendore”, grazie al fondo Friaul lebt messo a disposizione dall’Arcidiocesi di Vienna. Nel corso dei suoi duecento anni subì modifiche e fu sottoposto a diversi restauri. Era stato inaugurato la prima domenica d’agosto del 1792 e veniva a sostituire un antico organo del 1498.